Nel 2013 scrivevo…

No, non so che fine abbia fatto. Ma ogni tanto si nasconde fra le pieghe di questa canzone, e da lì mi guarda di sbieco.

E’ ancora lì, lontano dalla città. Fra pigrizie al sapore di caffè e slanci eterni come quel sorriso che si apriva ad aquilone. A costruire i suoi castelli di carta, dove sogna di intrufolarsi facendosi piccina. Saggia e ingenua come un folletto, sa che basterà un soffio a farli cadere.

E sogna di ballare, la belle de jour.